Nel mio bicchiere girano due
cani neri che si
incontrano
per poi azzuffarsi.
A volte conversano
tra loro,
forse senza capirsi
in fondo.
Altre volte, fino a
che viene buio
fischiano, o
farfugliano.
A volte convivono
solo
nello spazio di un
mattino,
si ottenebrano
ingenuamente
nell’attesa di un
salto per
giocare insieme.
L’inutilità sembra
la loro destinazione,
il loro incrocio,
speranza di fabulosity.